Le profezie dell’Humanae Vitae

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La pillola contro la civiltà occidentale (50 anni dopo)

capitolo 2

IL TRAVAGLIO INTERIORE DI UN PAPA

Furono anni di grande sofferenza per il Sommo Pontefice regnante, il papa Paolo VI che il 25 luglio del 1968 promulgò l’enciclica Humanae Vitae (HV), un testo breve, poche pagine, ma destinato a convertirsi nel documento pontificio più discusso e contrastato di tutta la storia della Chiesa!

Papa Montini non nascose le sue gravi preoccupazioni e il suo travaglio interioreper ciò che stava accadendo attorno a lui. Si trattava di una vera rivoluzione antropologica e da più parti (anche dall’interno) si chiedeva alla Chiesa di diventarne protagonista piegandosi alle istanze della gioventù rivoluzionaria e adeguandosi ai nuovi tempi. Papa Montini aveva capito che in ballo c’era qualcosa di grande: non solo centinaia di migliaia di vite umane rischiavano la vita con la liberalizzazione dell’aborto ma l’invenzione e la diffusione della pillola anticoncezionale su scala mondiale avrebbe minato seriamente le radici della famiglia e – conseguentemente – della società occidentale.

Le sofferenze del Pontefice si aggravavano con l’accrescere del “fuoco amico”, il fronte di contestazione che si ampliava proprio all’interno della Chiesa Cattolica, non solamente nelle parrocchie e tra i teologi “di frontiera”, ma nella Curia e tra i più stretti collaboratori di Montini. Difatti la stessa commissione pontificia incaricata di studiare la questione era in maggioranza favorevole all’apertura nei confronti della contraccezione artificiale.

Il dramma interiore di Montini fu intuito dallo stesso Padre Pio che in una lettera del 12 settembre 1968 si rivolse a Paolo VI per confortarlo nel suo dolore e nella sua fatica:

“So che il vostro cuore soffre molto in questi giorni per le sorti della Chiesa, […] soprattutto per la mancanza di obbedienza di alcuni, perfino cattolici, all’alto insegnamento che voi, assistito dallo Spirito Santo e nel nome di Dio, ci date. Vi offro la mia preghiera e sofferenza quotidiana, quale piccolo ma sincero pensiero dell’ultimo dei vostri figli, affinché il Signore vi conforti con la sua grazia per continuare il diritto e faticoso cammino, nella difesa dell’eterna verità, che mai si cambia col mutar dei tempi. Anche a nome dei miei figli spirituali e dei “Gruppi di preghiera” vi ringrazio per la parola chiara e decisa che avete detto, specie nell’ultima enciclica Humanae Vitae, e riaffermo la mia fede, la mia incondizionata obbedienza alle vostre illuminate direttive. Voglia il Signore concedere il trionfo alla verità […].”

(La lettera di Padre Pio fu pubblicata dall’Osservatore Romano del 29 settembre 1968)