Le profezie dell’Humanae Vitae

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La pillola contro la civiltà occidentale (50 anni dopo)

Prefazione.

Sono passati ormai 50 anni dalla pubblicazione dell’enciclica di Paolo VI Humanae Vitae (HV), il documento pontificio più discusso di tutta storia della Chiesa, e le polemiche non sembrano placarsi in nessun modo. Al contrario: con l’occasione del cinquantesimo anniversario il dibattito – in realtà mai spento – si è rianimato anche attraverso pubblicazioni di nuovi studi e di approfondimenti storici e teologici. Come ha affermato Y. Semen, grande esegeta della teologia del corpo di Giovanni Paolo II, «in tutta la storia della Chiesa non c’è stata enciclica più controversacontestatacriticata – e per altro deformata – di questa» (Y. Semen, La sessualità secondo Giovanni Paolo II, p. 48). Il problema non riguarda solo la liceità morale dei metodi di regolazione delle nascite ma la posta in gioco di HV è molto più alta; in gioco c’è la teologia del matrimonio cristiano, i suoi fini, il concetto di apertura alla vita e di paternità e maternità responsabile; ma anche la relazione tra natura e cultura, l’autorevolezza dell’insegnamento pontificio, la capacità di metterlo in pratica, l’opportunità di una promulgazione papale non condivisa da alcune frange del collegio episcopale,  ma soprattutto  il ruolo della coscienza individuale e il suo rapporto con la norma morale e con la dottrina cattolica. Si tratta dunque di un dibattito che va al di la della morale sessuale, un argomento che richiama a corredo l’ausilio della teologia e una riflessione filosofica sulla famiglia, sulla natura dell’uomo e sul suo destino.

continua…